Profezie ritrovate è un libro di poesia e fotografia frutto del lavoro condiviso di alcuni ospiti di Casa Lamar e di Casa di Giano. Il volume è di piccolo formato e la copertina grigio antracite, essenziale, svela poco del contenuto. Dietro questa veste grafica molto sobria, tuttavia, si cela una grande ricchezza e varietà di contenuti. Profezie ritrovate raccoglie il lavoro trentennale di Gianfranco, meditato, accumulato e selezionato attraverso la ricerca incessante, le peregrinazioni, i continui movimenti fisici e mentali. Le riflessioni, le preghiere, le speranze e i ricordi espressi nel linguaggio verbale sono accompagnati e reinterpretati dalle fotografie realizzate a Casa di Giano e alla Roggia di Calavino tra agosto e settembre 2021. 32 componimenti e 32 scatti. Parole e immagini. Pensieri, emozioni, volti e colori si contaminano, si intrecciano e fioriscono sulle pagine del libro.
Abbiamo incontrato Gianfranco per fargli alcune domande sulla sua poesia.
Gianfranco, da dove nasce il tuo bisogno di scrivere?
«Alla poesia mi sono avvicinato pian piano, durante il mio girovagare di comunità in comunità. Ogni volta che mi spostavo, però, abbandonavo tutti i miei scritti, per cui non mi restava niente. Decisi di iniziare a fare le cose diversamente quando arrivai alla comunità Dumia di Feltre. Avevo capito che le poesie dovevo tenerle, perché restasse una traccia di me.»
Quindi le poesie sono rivolte a te ma anche agli altri…
«Esatto. Le poesie sono uno sfogo personale, dovuto alle mie crisi esistenziali. Ma sono anche un modo per farmi conoscere in modo diverso dal Gianfranco drogato. Grazie alla poesia sono anche il Gianfranco che si mette all’opera.»
Quindi con la poesia hai cercato il riconoscimento degli altri?
«All’inizio sì, ero vanitoso. Ma ora non lo sono più. Ho capito che la poesia poteva essere vera comunicazione interpersonale.»
In effetti, il tema della ricerca dell’approvazione degli altri e del successo emerge molto bene in alcuni dei componimenti di Gianfranco. Quando i partecipanti al corso di fotografia a Casa di Giano hanno letto e meditato le sue poesie, sono rimasti colpiti da una di esse in particolare, in modo unanime: Palcoscenico.
Sin da bambino
sognavo il palcoscenico.
Ma ahimè il tempo
non si sofferma
sulle mie inutili prestazioni
da semplice viandante.
Piuttosto
riprendo il mio cammino
cercando rifugio
nella dimora del mio Signore,
capace di regalarmi
un altro palcoscenico.
Quello vero,
capace di far rivivere in me
nostalgiche e magiche serate
dove non esiste la parola fine.
Tempi presenti,
tempi passati,
che fanno ritornare bambini,
tempi che sanno sognare
serate ormai magiche.
Chi, del resto, non cerca un palcoscenico? Chi non vuole un pubblico che lo confermi e che lo faccia sentire giusto e accettato? La poesia di Gianfranco mette in guardia dall’autoreferenzialità, dal narcisismo e dall’egocentrismo. Profezie ritrovate ha provato a raccogliere questo monito. Il risultato è un lavoro condiviso, collettivo, fatto a più mani, nato dall’intreccio di sensibilità differenti. Proprio come ogni singola fotografia, pensata, costruita e realizzata dal gruppo, insieme.
Viola Ducati
Viola è volontaria del Servizio Civile Universale.
Ha 25 anni, una laurea magistrale in filosofia e molta voglia di darsi da fare.
Le piacciono i boschi, le albe, gli incontri inaspettati.
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