“Di fronte a te avevo perduto ogni fiducia in me stesso e conseguito in cambio uno sconfinato senso di colpa.”
(Franz Kafka)
Quando si parla di senso di colpa si fa riferimento al sentimento negativo che proviamo quando facciamo qualcosa che va contro i nostri principi e convinzioni, oppure quando abbiamo fatto qualcosa di nocivo verso un’altra persona. Tutti noi proviamo senso di colpa quotidianamente, ognuno in maniera più o meno intensa e funzionale. Se ci fermiamo a riflettere sul significato del senso di colpa è chiaro come alla base abbia una funzione adattiva, ovvero ci avverte quando stiamo per ferire un’altra persona oppure quando stiamo per fare qualcosa di sbagliato rispetto alle nostre convinzioni e ci permette di regolare il nostro comportamento, allineandolo con ciò che rispetta i nostri principi e il benessere dell’altro. Il senso di colpa benefico quindi dura poco, il tempo di farci prendere coscienza dell’errore e riprogrammare i nostri piani e le nostre azioni. Una volta che abbiamo regolato in senso positivo il nostro comportamento il senso di colpa svanisce e ha svolto la sua funzione, ovvero ha preservato le nostre relazioni interpersonali e affermato i nostri principi di comportamento.
Il senso di colpa negativo
Sebbene il senso di colpa abbia una funzione adattiva, può facilmente sfociare in un versante negativo e non vantaggioso per il nostro benessere psicologico. Quando i sensi di colpa diventano troppi, duraturi e occupano gran parte della nostra mente allora emergono i suoi aspetti negativi. Il senso di colpa, in questo caso, non è più un protettore delle relazioni ma le va ad incrinare, infatti è solitamente a livello relazionale che affiora il lato negativo di questo sentimento.
Esistono principalmente tre tipologie di senso di colpa malsano:
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Il senso di colpa irrisolto: quando non siamo in grado di chiedere scusa in maniera efficace o quando l’altro non è disposto ad accettare le nostre scuse oppure quando le circostanze ci rendono impossibile porgere le nostre scuse a chi abbiamo ferito;
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Il senso di colpa del superstite: tipico dei reduci di guerra o dei supersiti ad incidenti dove ci sono stati morti o feriti gravi, la persona si pone molte domande perché si sente responsabile dell’accaduto. Spesso questo tipo di senso di colpa si accompagna ad un disturbo post – traumatico da stress e il senso di colpa ne è solo un sintomo, pertanto andrebbe trattato con specialisti. Questo tipologia di senso di colpa è più difficoltoso da gestire proprio perché non è più possibile mettere in atto alcuna azione per porre rimedio a ciò che è accaduto;
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Il senso di colpa da separazione (o da slealtà): frequente nelle situazioni familiari, ad esempio i genitori che escono a cena e lasciano i bambini con la baby-sitter, sebbene questi stiano bene e sono accuditi da una persona di fiducia si sentono comunque in colpa. Esso è legato al senso di lealtà che proviamo verso la nostra famiglia e al fatto che voler raggiungere i nostri obiettivi o cercare il nostro benessere si discosta dalle aspettative o dai principi familiari (spesso intrecciato con l’orientamento religioso e sessuale).
Le ferite del senso di colpa
Il senso di colpa malsano (Pronto intervento emozioni di G. Winch) provoca solitamente due ferite psicologiche che minano il nostro benessere, una intrapersonale e una relazionale.
Da un lato ci provoca un sofferenza emotiva così grande da inficiare la nostra capacità di concentrarci sui nostri bisogni e doveri, portandoci talvolta a punizioni (anche fisiche) eccessive per cercare di espiare questo senso di colpa, non ci permettiamo più di essere felici. Dall’altro lato esso mina le nostre relazioni interpersonali poiché la comunicazione con la persona “offesa” peggiora, cerchiamo di sottrarci alla relazionale (cosa impossibile quando si tratta di familiari o del coniuge), non ci rapportiamo più in modo autentico con l’altro e gli effetti dilagano anche nella rete di persone che ci circondano, creando altresì schieramenti e ostilità.
Esercizio per liberarsi dal senso di colpa
Yves-Alexandre Thalman propone un esercizio per liberarsi dal senso di colpa, provando a cambiare le proprie abitudini:
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Scegli una situazione in cui ti senti in colpa e che vorresti modificare
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Scrivi ciò che fai abitualmente per ridurre il malessere legato al senso di colpa
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Prova ad individuare un comportamento diverso, che non sia dettato dal senso di colpa e osserva ciò che accade
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Cosa è successo? Come si è modificato il tuo senso di colpa?
Per altri esercizi: Yves Alexandre Thalmann, Quaderno d’esercizi per liberarsi dai sensi di colpa. Vallardi editore 2011
Tania Morelli
Nata a Trento nel 1990, dopo la laurea in Studi Internazionali ha scelto di modificare il proprio percorso e si è avvicinata alla psicologia. Durante un periodo in cui ha vissuto in Germania si è interessata all’integrazione degli italiani nel Paese, argomento della sua tesi di laurea con la quale si è laureata in Psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Torino nel 2017. L’interesse per la giurisprudenza l’ha portata a concludere un Master in Psicologia Giuridica presso l’ITAT di Torino e dal 2019 collabora con il Tribunale di Trento come consulente psicologo. Tania è specializzanda in psicoterapia dinamica integrata presso il Centro Psicologia Dinamica di Padova.
Si è avvicinata al mondo delle dipendenze grazie al tirocinio post lauream ed attualmente lavora presso la Comunità Terapeutica la Casa di Giano.