“Il compito principale nella vita di un uomo è di dare alla luce se stesso”.
(E. Fromm)
L’autostima è un concetto difficile da descrivere, sebbene ne sentiamo spesso parlare, essa non è per tutti uguale poiché è un intreccio delle nostre esperienze passate con ciò che stiamo vivendo. Una definizione generale può essere la seguente: l’autostima è il giudizio che ogni individuo dà del proprio valore.
Uno dei maggiori studiosi dell’autostima è stato William James (1890 – 1983), prima di vedere la sua definizione di autostima però facciamo un passo indietro e definiamo tre concetti fondamentali per comprenderla, quelli di Sé ideale, Sé percepito e Sé reale.
- Il Sé ideale è ciò che desideriamo essere
- il sé percepito è la nostra valutazione del sé reale
- il sé reale è la valutazione oggettiva delle nostre capacità, difficilmente questi sé reale e sé percepito coincidono.
Tornado a James, egli definiva l’autostima come il rapporto tra Sé percepito e Sé ideale di una persona. Tanto più Sé percepito e Sé ideale coincidono e tanto più equilibrata sarà l’autostima di una persona, contrariamente si abbasserà – alzerà eccessivamente. Ad esempio se abbiamo un certo ideale di noi stessi e un obiettivo da raggiungere, ma ci svalutiamo ci sembrerà impossibile raggiungere l’obiettivo prefissato pertanto la nostra autostima ne risentirà, ugualmente quando ci sopravvalutiamo e poi falliamo, emergerà una discrepanza tra Sé ideale (infallibile) e Sé percepito (fallimento nel raggiungimento dell’obiettivo).
L’immagine che abbiamo di noi è un riflesso di come gli altri ci vedono e dei rimandi o giudizi che ci danno, ci formiamo quindi un’idea di noi in base a quello che gli altri ci restituiscono su di noi. Essendo inoltre inseriti in una società non possiamo prescindere dalle sue influenze, le sfide, le avversità e allo stesso modo le agevolazioni che possono arrivare dall’ambiente circostante influenzano la formazione della nostra autostima, che non è sempre uguale nel tempo ma può oscillare in base a ciò che stiamo vivendo e dal valore che diamo in un dato momento al nostro ruolo sociale, piuttosto che alla nostra posizione lavorativa o alle relazioni sociale o familiari. L’autostima quindi è un insieme di fattori interni ed esterni che influiscono sulla nostra esistenza.
L’autostima si riflette in svariati aspetti della nostra vita, essa influenza l’autoefficacia ovvero la consapevolezza di poter raggiungere obiettivi, il tono dell’umore, le relazioni interpersonali e il nostro grado di successo e di prendere decisioni.
Secondo André e Lelord ci sono tre punti fondamentali che compongono l’autostima:
- L’amore di sé, che dipende dall’amore ricevuto nell’infanzia
- La visione di sé, ovvero la forza interiore che ci permette di raggiungere gli obiettivi che fissiamo, riuscendo a superare le avversità che incontriamo
- La fiducia in sé, alimentata dai piccoli successi quotidiani che ci aiutano anche a mantenere il nostro equilibrio psicologico.
Come possiamo aumentare la nostra autostima?
Avere un basso livello di autostima incide negativamente sulla nostra esistenza, indebolisce il nostro sistema immunitario emotivo, ci espone maggiormente a incidenti psicologici, ci fa trascurare gli aspetti positivi e rifiutare le carezze positive che riceviamo, ci rende insicuri e ci fa soffrire. Vediamo ora un esercizio per risvegliare il nostro senso di autostima (Pronto intervento emozioni di Guy Winch).
- Fai un elenco scritto di 5 caratteristiche, qualità o tratti che apprezzi molti e che possiedi. Prenditi tutto il tempo che ti serve per identificare delle qualità veramente importanti per te.
- Classifica le voci dell’elenco in base all’importanza che hanno per te
- Scegline due delle tre più importanti e scrivi un breve componimento per ciascuna, esprimendo perché quella particolare qualità è importante per te, come influisce sulla tua vita e perché è una componente importante della tua immagine di te.
Tania Morelli
Nata a Trento nel 1990, dopo la laurea in Studi Internazionali ha scelto di modificare il proprio percorso e si è avvicinata alla psicologia. Durante un periodo in cui ha vissuto in Germania si è interessata all’integrazione degli italiani nel Paese, argomento della sua tesi di laurea con la quale si è laureata in Psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Torino nel 2017. L’interesse per la giurisprudenza l’ha portata a concludere un Master in Psicologia Giuridica presso l’ITAT di Torino e dal 2019 collabora con il Tribunale di Trento come consulente psicologo. Tania è specializzanda in psicoterapia dinamica integrata presso il Centro Psicologia Dinamica di Padova.
Si è avvicinata al mondo delle dipendenze grazie al tirocinio post lauream ed attualmente lavora presso la Comunità Terapeutica la Casa di Giano.