Al lago di Lagolo e ritorno

Informazioni base:

Dislivello: 600 m

Difficoltà: facile, adatto a famiglie e bambini

Attrezzatura: consigliate scarpe da trekking

Stagione ideale: primavera ed estate per apprezzare il bosco rigolglioso e verdeggiante.

Non adatto a passeggini e carrozzine.

Con un gruppo di sei camminatori e camminatrici con un piccolo zaino in spalla partiamo alle h. 9.15 dalla Casa di Giano, accompagnati da Oreste e Maria Cristina.

Lasciando sulla nostra destra la casa del Progetto “Sobrietà” , per la cura dei problemi alcolcorrelati , scendiamo lungo la via di Maiano, tratto del sentiero di San Vili, procedendo verso l’abitato di S. Massenza. Costeggiamo la roggia, con uno sguardo alla distesa di pergole presenti nella vallata, fino all’indicazione per il sentiero di Fugé. Addentrandoci in una bella lecceta che trova qui il suo massimo areale di diffusione, proseguiamo fino al viadotto della statale Gardesana. Costeggiando la statale, sulla strada bianca, arriviamo nei pressi del distributore di Vezzano per fare benzina. Ah, no. Siamo a piedi! Andiamo ad acqua.

Attraversata la statale, prendiamo il sentiero a lato del mobilificio Chemelli, proprio sulle pendici nord occidentali del Monte Bondone, e, passando presso la struttura del Teatro della Valle dei Laghi, arriviamo al parco giochi.

Dopo una breve pausa e due giri ai giochi si riparte.

Percorriamo il Sentiero geologico Stoppani (famoso per i pozzi glaciali chiamati “le marmitte dei giganti”) quasi ad imbatterci in un interessante poligono di tiro, Casino del bersaglio degli Schützen, risalente ai primi anni del 1700. Imbocchiamo così il sentiero SAT 618 con indicazione Lagolo.

Lo prendiamo in direzione sud e… in salita. Con andamento rettilineo, proseguiamo nella soprastante pineta, superiamo un dislivello di 200 metri e sempre in salita raggiungiamo una strada forestale, come oasi nel deserto, che porta, dopo una leggera discesa, all’ex Maso Conzèta.

Lasciato lo sterrato, giriamo a sinistra e proseguiamo salendo in obliquo nel bosco di latifoglie. Dopo una sosta alle “vasche”, incontriamo alcuni resti delle vecchie trincee dell’esercito austro-ungarico, predisposte come eventuale seconda linea difensiva nella Prima guerra mondiale. Da qui godiamo della vista panoramica dei laghi di Toblino e Santa Massenza.

Dopo aver raggiunto i prati di Monpiana, procediamo in piano fino a Lagolo a 930 metri di quota, dove ci fermeremo per il pranzo e per un bagno nel lago.

Proseguendo sulla strada a poche decine di metri dalla sponda del lago, ci troviamo a sinistra delle scalette che scendono verso il prato e quindi verso il lago. Un piccolo specchio lacustre circondato quasi interamente da canneti. Ci dirigiamo verso un bellissimo piccolo pontile di legno. Ci sediamo a mettere a mollo i piedi prima di fare un bel bagno rinfrescante.

Ore 15.30 – Dopo una nuotata e una rinfrescata riprendiamo la strada per casa.

Lasciato, dunque, alle spalle sulla S.P. il lago di Lagolo, ci inoltriamo nel bosco. Superate le villette residenziali giriamo sul sentiero SAT 619 per Calavino. Ci aspetta ancora più di un’ora di cammino in discesa. Ma noi ce la faremo!

Ricalchiamo, attraversando zone boschive e campi suddivisi in “fratte” (aree dissodate) per poi entrare nei vigneti di Calavino, uno dei sentieri selciati piuttosto ripidi che venivano utilizzati per il trasporto della legna, fascine e fieno a valle tramite il broz o palacarola, un carretto a due ruote con due lunghe stanghe di legno.

Entrati a Calavino, Calavìn in trentino, paese medievale alle falde occidentali del Bondone e all’imbocco della Valle di Cavedine,  ci fermiamo per una breve sosta, ospiti di Oreste e Maria Cristina, che ci offrono una fetta di prelibata crostata. Rifocillati, riprendiamo così il nostro cammino verso casa. Attraverso un paio di scorciatoie arriviamo al bivio di Padergnone sulla Strada Provinciale. Dal paese, attraverso alcune strade di campagna, facciamo ritorno a Casa di Giano alle ore 18, ma non prima di aver fatto un salto a salutare il nostro amico Giampietro nella sua nuova casa.