Quando si accenna all’aggressività nella coppia si pensa, soprattutto in questo periodo, alle aggressioni che subiscono le donne da parte degli uomini, ma non dobbiamo e non possiamo dimenticare che anche le donne possono attuare comportamenti aggressivi nei confronti dei propri partner.
La relazione di coppia si basa sul delicato meccanismo del dare e ricevere, tra partner si dovrebbe negoziare, anche in maniera non verbale, un equilibrio tra queste due istanze, che tuttavia può essere messo in crisi in alcuni periodi o a causa di spinte esterne o interne.
Le sollecitazioni a cui la coppia deve far fronte possono portare all’aumento della conflittualità all’interno della coppia, parlando di conflitto ci riferiamo al processo che si verifica quando gli obiettivi di uno dei due partner non collima più con quelli dell’altro. Le sfumature che la conflittualità può avere dipendono dalla tipologia di relazione che c’è alla base, se cooperativa o competitiva le modalità conflittuali vanno a delinearsi differentemente.
Molto spesso si tende ad identificare il conflitto in accezione negativa, sebbene si tratti di una dinamica relazionale che può portare anche all’evoluzione del rapporto di coppia, non necessariamente alla sua conclusione.
Dal conflitto si può sfociare nell’aggressività tra partner, per definizione quando si parla di aggressività si intende la tendenza istintiva ipotizzata come causa di comportamenti caratterizzati da minaccia e attacco, considerati da un soggetto come provati da situazioni conflittuali o frustrazione. L’aggressività si può manifestare in svariati modi evidenti, le offese, minacce, insulti, attacchi verbali, fino ad arrivare all’aggressività fisica agita (violenza), ma altresì con modalità che si celano dietro a comportamenti socialmente più accettati o ignorati, come critiche o provocazioni svalutanti per l’altro.
Immaginiamo questi elementi posti su un continuum, dove da una relazione bilanciata ci spostiamo sempre di più verso comportamenti disfunzionali, arrivando fino agli agiti violenti.
Le modalità disadattive che si manifestano nella relazione di coppia possono diventare dei meccanismi, entrare a far parte della quotidianità in quanto parte di dinamiche relazionali che si cristallizzano nel tempo.
Quanti tipi di violenza?
La violenza si può manifestare più o meno esplicitamente, quando si dice “violenza” si pensa subito a quella fisica, dai maltrattamenti fino all’estremo dell’omicidio.
Per violenza fisica intendiamo tutti quegli agiti che implicano un’aggressione, colpire, scuotere, spingere, bruciare, ma anche privare dei suoi bisogni primari l’altro (sonno, cure mediche, cibo…). La violenza fisica tuttavia non si rivolge direttamente all’altra e sull’altra persona ma può colpirla anche indirettamente, colpire un altro significativo oppure rompere degli oggetti, o ancora far del male a un animale a cui la vittima è affezionata.
Parlando di violenza, si pensa anche alla violenza sessuale. Essa si può manifestare con varie declinazioni, dall’obbligare ad avere rapporti sessuali, all’obbligare alla prostituzione; è meno evidente rispetto a quella fisica perché non sempre i segni sono immediatamente evidenti.
Troviamo tra le varie forme di violenza anche quella psicologica, questa è la più nascosta e difficile da riconoscere, anche per chi ne è vittima poiché si tende a giustificare o minimizzare ciò che si subisce. Anche in questo caso si manifestano in varie modalità, comportamenti e atteggiamenti svalutanti, intimidatori e discriminatori, fino alle minacce e la limitazione dei contatti sociali.
Si può identificare anche la violenza di tipo economico, nei casi in cui al partner venga impedito di lavorare o al contrario venga obbligato in maniera coercitiva a lavorare, si declina come violenza anche l’impossibilità imposta dall’altro di mantenersi con i propri guadagni.
Tra le forme di violenza, perseguita anch’essa legalmente, c’è lo stalking ovvero la modalità insistente e ripetitiva di cercare il contatto con l’altro, attraverso lettere, chiamate ecc.; non si limita solo al partner ma si può rivolgere anche a persone di reti sociali più ampie (datori di lavoro, personaggi dello spettacolo…).
Quasi nella totalità dei casi si sente parlare di violenza sulle donne, tuttavia non si può negare che anche le donne si rendono protagoniste di agiti violenti. Dalle ricerche emerge che un notevole quantità di donne agisce violenza, nella maggior parte dei casi con la giustificazione dell’autodifesa, tuttavia i dati mostrano indici tra uomini e donne molto simili.
Rispetto alle violenze sulle donne, dai dati dell’ISTAT emerge che il 31,5% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale di qualche genere, compresi i tentativi di violenza, nell’arco della propria vita. Guardando alla violenza psicologica invece il dato è fortemente diminuito dal 2006 (42,3%) al 2014 dove si è registrato il 26,4%.
Spesso le vittime non si rivolgono ai servizi o ai centri antiviolenza, parliamo del 78% dei casi e di quelle che si rivolgono solo la metà ha sporto denuncia o querelato l’abusante. I motivi dichiarati per cui non c’è stata la ricerca di aiuto esterno ed istituzionale è perché si è preferito gestire la situazione in autonomia.
Tania Morelli
Nata a Trento nel 1990, dopo la laurea in Studi Internazionali ha scelto di modificare il proprio percorso e si è avvicinata alla psicologia. Durante un periodo in cui ha vissuto in Germania si è interessata all’integrazione degli italiani nel Paese, argomento della sua tesi di laurea con la quale si è laureata in Psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Torino nel 2017. L’interesse per la giurisprudenza l’ha portata a concludere un Master in Psicologia Giuridica presso l’ITAT di Torino e dal 2019 collabora con il Tribunale di Trento come consulente psicologo. Tania è specializzanda in psicoterapia dinamica integrata presso il Centro Psicologia Dinamica di Padova.
Si è avvicinata al mondo delle dipendenze grazie al tirocinio post lauream ed attualmente lavora presso la Comunità Terapeutica la Casa di Giano ed è referente del Centro ascolto per Trento e la Valle dei Laghi.
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